Liquirizia contro la pelle impura e macchie

Quando sentiamo parlare della liquirizia il primo ricordo che ci viene in mente sono quelle deliziose girelle gommose. Anche tu da bambina le mangiavi? Io le adoro ancora oggi, sono buonissime e una tira l’altra. Eppure, la liquirizia è molto più che una semplice caramella. Lo sapevi che viene utilizzata per trattare la cattiva digestione, e che le sue proprietà cosmetiche possono combattere diverse problematiche cutanee? 

La pianta 

La liquirizia è una pianta erbacea perenne e spontanea che caratterizza tutto il bacino del Mediterraneo. Il suo nome scientifico è Glycyrrhiza glabra, che deriva dal greco antico glucos (dolce) e riza (radice). Il nome è tutt’altro che casuale, perché dalle radici della liquirizia viene estratto un succo nero dal sapore agro-dolce, che contiene la glicirrizina. Questa sostanza è un edulcorante naturale 100 volte più dolce del saccarosio, utilizzato per aromatizzare caramelle, dolcificanti e prodotti del tabacco. 

A cosa fa bene la liquirizia?

Oggi la conosciamo soprattutto perché utilizzata per liquori e dolciumi, eppure in antichità era conosciuta per scopi molto più importanti. Un po’ come il tè verde, il caffè e il rosmarino, anche la liquirizia, oltre a essere buonissima da mangiare, possiede numerosi benefici per la salute. 

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Proprietà terapeutiche

Per l’organismo, la liquirizia possiede ottime proprietà:

  • antinfiammatorie: grazie alla presenza dei flavonoidi, è l’ideale contro tosse, mal di gola e raffreddori;
  • emollienti: è un rimedio utile contro asma e bronchiti;
  • dimagranti: il suo effetto saziante tiene a bada la fame ed è l’ideale per chi segue regimi alimentari specifici;
  • digestive: regola la digestione e lenisce i dolori allo stomaco (acidità, crampi e gastriti);
  • antivirali: grazie alla glicirrizina che blocca alcune infezioni;
  • cicatrizzanti: in particolare su abrasioni delle mucose della bocca e delle gengive;
  • lassative: contrasta la stipsi attirando acqua nell’intestino;
  • antiossidanti: i flavonoidi presenti nella pianta combattono i radicali liberi e proteggono dalle malattie al sistema cardio-circolatorio.

Proprietà cosmetiche

Arriviamo all’aspetto più interessante di tutti: le qualità cosmetiche della liquirizia. Ebbene sì, oltre a essere un portento per l’organismo, questa pianta è anche un ottimo rimedio naturale che migliora lo stato di salute della pelle. Nella cosmesi il suo estratto viene utilizzato perché è ricco di principi attivi tra cui:

  • glicirrizina;
  • glicoside saponinico triterpenoide; 
  • acido B-Glicirretico; 
  • licochalcone-A;
  • glabridina;
  • isoliquiritigenina;
  • liquiritigenina.

Mettiamo da parte il camice da chimico e cerchiamo di spiegare il tutto in maniera più semplice. La liquirizia è:

  • lenitiva: cura le macchie causate dall’invecchiamento cutaneo o dall’esposizione ai raggi solari;
  • antibatterica: agisce efficacemente contro i cattivi odori;
  • cicatrizzante: utile per curare acne, brufoli, psoriasi, eczemi e dermatiti;
  • antinfiammatoria: calma rossori e pruriti.

L’esposizione al sole porta con sé diversi vantaggi: sintesi della vitamina D, buonumore, pelle abbronzata. Eppure esporsi troppo, e senza le dovute precauzioni, fa malissimo alla pelle, e noi dobbiamo prendercene cura. I raggi UV sono tra i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo e dell’iperpigmentazione. Per fortuna c’è la liquirizia che viene in nostro soccorso. Il suo estratto possiede ottime qualità depigmentanti, che sono l’ideale per schiarire la pelle. In commercio puoi trovare tanti sieri per il viso e creme idratanti che bloccano la produzione di melanina e agiscono con un dolce effetto esfoliante, rinnovando la cute. 

In uno studio con placebo su 100 donne, di età compresa tra 20 e 45 anni, una crema contenente il 2,5% di estratto di liquirizia ha migliorato il melasma (una forma di iperpigmentazione cutanea del viso). Rispetto al placebo, efficace solo nel 4% dei casi, la crema con estratto di liquirizia ha prodotto miglioramenti nel 93% dei casi. 

Le proprietà lenitive e antinfiammatorie della liquirizia riducono i rossori cutanei. Una bella notizia per le pelli sensibili che devono fare i conti con rosacea, psoriasi, dermatiti ed eczemi. Sulla cute grassa l’estratto di liquirizia svolge un’ottima funzione regolatrice del sebo, che favorisce la scomparsa di brufoli e punti neri. Se soffri, o hai sofferto, di acne, l’azione cicatrizzante della liquirizia può essere utile, perché blocca l’infiammazione e accelera la rigenerazione della pelle. 

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Liquirizia: effetti collaterali e controindicazioni

Applicata sul viso sembrerebbe essere ben tollerata. Per quanto riguarda l’assunzione orale, la nostra amata liquirizia presenta alcune controindicazioni. Una categoria a rischio sono le donne in gravidanza e in allattamento: la glicirrizina potrebbe danneggiare la placenta e veicolare gli ormoni dello stress da madre a figlio. Se sei un soggetto iperteso limitane il consumo, perché alza la pressione sanguigna. Dosi eccessive possono provocare mal di testa, ritenzione idrica, gonfiore al viso e alle caviglie. Le persone predisposte a edemi, che soffrono di problemi venosi o di ristagno dei liquidi, devono evitarne il consumo. Anche i bambini e le persone con diabete, malattie renali o cardiache dovrebbero fare attenzione. 

Cenni storici e curiosità

Menzionata nel primo erbario della medicina tradizionale cinese, la liquirizia è usata in Asia da più di 5.000 anni per curare tosse, intossicazioni alimentari e disturbi al fegato. Le sue proprietà digestive, depurative e antinfiammatorie erano note anche nell’Antico Egitto: la leggenda narra che nella tomba di Tutankhamon vennero ritrovati dei pezzetti di radice di liquirizia. In Medio Oriente gli Sciiti, camminando per ore nel deserto, ne apprezzavano le virtù dissetanti e rinfrescanti. 

A introdurla in Italia come pianta medicinale sono stati i monaci Benedettini nel X secolo, che la utilizzavano per facilitare la digestione e prevenire problemi diuretici. Ci sono voluti secoli prima che venisse utilizzata per altri scopi, è solo dopo il 1930 che la liquirizia trovò il suo posto nel mercato dolciario. In Europa la liquirizia è approdata nel XV secolo grazie ai frati domenicani che la utilizzavano per preparare infusi digestivi e depurativi. 

Lo sapevi che la migliore liquirizia del mondo è in Italia? Dal 1731, l’azienda familiare Amarelli, con sede a Rossano in provincia di Cosenza, ha dato vita all’omonimo marchio molto noto anche all’estero. Con il tempo, la liquirizia calabrese si è aggiudicata l’appellativo di “migliore liquirizia del mondo”, ottenendo la denominazione di origine protetta. Dal 2001 a Rossano, all’interno della residenza Amarelli, è possibile visitare il Museo della Liquirizia. 

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© In collaborazione con Giulia Ricchio

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