Perché tutti parlano di quercetina? Scopriamolo insieme.

Tra tutti gli studi dedicati alla ricerca di efficaci rimedi anti-Covid sta facendo molto discutere quello focalizzato sul ruolo della quercetina. L’indagine, condotta dall’Istituto di nanotecnologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nanotec) di Cosenza e da un gruppo di ricercatori di Saragozza e Madrid, sembrerebbe dimostrare che questa molecola sia in grado di bloccare la riproduzione delle cellule del nuovo Coronavirus.

Gli scienziati stanno indagando anche sulla vitamina D (se non ne sai abbastanza clicca qui) e sulla lattoferrina (non conosci questa proteina? Clicca qui per saperne di più), una proteina contenuta nel latte materno e nel latte bovino. Queste tre sostanze sembrerebbero in grado di proteggere l’organismo da infezioni virali, per ora si tratta di studi ancora in via di sperimentazione, che, almeno per il momento, sembrano avere risultati positivi. 

Cos’è la quercetina e dove si trova

Si tratta di un flavonoide ovvero un composto organico naturale, appartenente alla famiglia dei polifenoli. In natura i polifenoli sono fondamentali per la pianta perché contribuiscono alla resistenza contro microrganismi e insetti, alla pigmentazione, alle caratteristiche organolettiche e le permettono di sopravvivere a determinate condizioni ambientali sfavorevoli.

La quercetina si trova esclusivamente negli alimenti di origine vegetale e le fonti più ricche sono:

  • capperi
  • cipolla rossa
  • radicchio
  • broccoli
  • pomodori
  • asparagi
  • mela
  • frutti di bosco
  • uva
  • agrumi
  • ciliegie
  • tè verde
  • caffè
  • vino rosso
  • olio di oliva

© Foto di Engin Akyurt da Pixabay

Una volta introdotta attraverso l’alimentazione, la quercetina viene assorbita dall’intestino ma non completamente, in quanto si tratta di una sostanza insolubile ovvero difficile da assorbire dall’organismo.

L’associazione con la vitamina C sembrerebbe aumentare la biodisponibilità di quercetina e favorire l’assimilazione. Se unita alla vitamina D, allo zinco e alla bromelina, è in grado di potenziare le proprietà antivirali e antinfiammatorie di queste sostanze.

I benefici della quercetina

Agisce da antiossidante

La quercetina è in grado di contrastare le radiazioni solari che favoriscono la sintesi dei radicali liberi, ovvero le molecole responsabili dell’invecchiamento cellulare e della diminuzione della produzione di collagene ed elastina.

Nella sua struttura chimica sono presenti diversi gruppi fenolici, cioè dei composti organici che le consentono di funzionare come potente antiossidante e svolgere questi compiti:

  • trasformare i radicali dell’ossigeno e dell’azoto in composti privi di tossicità
  • aumentare l’espressione di un enzima che protegge le cellule dal danno ossidativo
  • indurre la sintesi del glutatione, un potente antiossidante

Contrasta il danno ossidativo e le infiammazioni croniche

La potente azione antiossidante della quercetina gioca un ruolo fondamentale anche nella cura di alcune patologie strettamente legate allo stress ossidativo e che generano infiammazioni croniche. Questa sostanza viene utilizzata per trattare alcune allergie, artrite e morbo di Alzheimer.

In uno studio dei topi affetti da Alzheimer sono stati curati con iniezioni di quercetina ogni due giorni per tre mesi. Al termine dell’esame sono stati osservati miglioramenti nei test di apprendimento. Effetti simili si sono presentati in uno studio condotto su animali al primo stadio della malattia. I risultati non sono altrettanto soddisfacenti nel caso di uno stadio avanzato di Alzheimer.

Una ricerca di otto settimane condotta su 50 donne ha dimostrato che, grazie all’assunzione di 500mg di quercetina, la rigidità e i dolori legati all’artrite reumatoide sono diminuiti.

Svolge un’azione antitumorale

Gian Luigi Russo, responsabile del gruppo di ricerca all’Isa-Cnr, sottolinea che l’efficacia di un antiossidante non è la stessa nella cellula di una persona sana e in quella di un paziente affetto da tumore. I polifenoli in basse dosi, come quelle presenti in frutta e verdura, possono rafforzare le difese immunitarie ma nei pazienti con tumore potrebbero fare resistenza alla terapia convenzionale.

Una ricerca afferma che la quercetina potrebbe essere impiegata nella terapia delle leucemie. Finora gli studi aveva dimostrato l’efficacia solo su animali, ultimamente è emersa l’incisività anche sull’uomo. In pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, la più comune forma leucemica nell’anziano, resistente alla chemioterapia, la quercetina svolge un’attività chemio-preventiva con cui blocca il processo di trasformazione di una cellula normale in tumorale, oppure di invertirlo se è già in atto, facilitando la morte delle cellule maligne.

© Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay

Cura le infiammazioni e il cancro alla prostata

La quercetina si è rivelata efficace anche nella cura di infiammazioni e cancro alla prostata. In alcuni esami in vitro e testati su animali, la quercetina è riuscita a bloccare l’attività androgina nelle cellule tumorali prevenendo o arrestando la loro crescita.

Effetti simili sono stati osservati su tumori al fegato, al polmone, al seno, alla vescica, alle ovaie, al colon e ai linfoidi. I risultati sono incoraggianti ma per ora si tratta di studi in fase preliminare ed è necessario approfondire le indagini per verificarne l’efficacia sull’uomo.

Riduce la pressione sanguigna

Da un test in vitro è emerso che la quercetina esercita un effetto rilassante sulla pressione sanguigna, riducendo il rischio di infarto. Lo studio è stato condotto su animali con un’alta pressione sanguigna. La cura prevedeva la somministrazione giornaliera di quercetina per un totale di cinque giorni. È risultato che i valori della pressione sistolica e diastolica sono diminuiti del 18% e del 23%. Risultati simili sono stati dimostrati da alcuni studi effettuati su un campione di 580 persone che hanno assunto giornalmente integratori con 500 mg di quercetina. Nonostante gli effetti positivi, si tratta ancora di esami preliminari che necessitano di ulteriori approfondimenti.

Da quanto emerso possiamo comprendere che questa molecola abbia molti aspetti positivi sulla nostra salute, di conseguenza il primo passo che possiamo fare è modificare la nostra dieta e in caso assumere integratori che la contengano.

Ricorda che per assumere qualsiasi farmaco e integratore bisogna consultare il proprio medico.

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© In collaborazione con Giulia Ricchio

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